TOTAL white
L'entusiasmo iniziale di chi cantava sui balconi, appendeva bandiere dell'Italia, faceva preparare ai bambini un cartello con scritto #andràtuttobene. Questo non mi ha riguardato minimamente ECCHECAZZO (alla romana che significa "CHISSENEFREGA"), no, noi non siamo certamente di queste popolari iniziative; noi abbiamo deciso di investire il tempo da confinati in casa in modo costruttivo, eseguendo tutti quei lavori onerosi, noiosi e faticosi che da aanni (alla Abbattantuono) vengono rimandati a data da definirsi, nella fattispecie I-M-B-I-A-N-C-A-R-E.
Imbiancare di per sè non è un brutto lavoro, intingi il pennello nella vernice e lo passi sulla parete; il vero lavoro è tutto quello che viene prima: smontare o spostare i mobili, spostare i soprammobili, togliere i quadri (che poi non sai più come erano disposti), ricoprire il restante con il cellophane e - scocciare gli zoccolini e le porte e pure le finestre; e tutto quello che viene dopo: pulire e ancora pulire; poi, infine, rimettere ciò che è stato smontato e tolto con la speranza di eliminare un pò di cianfrusaglie e avere più ordine.
Detto questo, bisogna aggiungere che durante la quarantena, reperire della vernice non è stato affatto facile! Con colorifici chiusi, Amazon impegnata a consegnare carta igienica, l'unica nostra salvezza è stato il Bennet di Montano Lucino... il sig. Ratti intanto si sfregava la mani... che poteva vendere della vernice per pareti interne solo ed esclusivamente bianca. Beh, poteva andare peggio... TOTAL WHITE ha sempre il suo fascino.