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Ma quando non c'erano i telefonini cosa facevamo?

Grafico Analisi energetiche

Bella Domanda!

Premessa

Semplicemente era qualcosa che non esisteva e dunque non ne sentivi l'esigenza o la mancanza.

SVOLGIMENTO

Metà / Fine anni 80
Scuole elementari / Prima media

1. Barbie

barbie

Fino alle elementari / prima media i pomeriggi passavano a giocare con le Barbie. Si creava la casa di Barbie con le varie stanze, i mobili, il giardino, la piscina, ecc...Si inventavano storie sentimentali con le numerose bambole e il Ken, suo fidanzato; c'era anche la piccola di casa e la Barbie nera (eravamo già inclusivi), ma soprattutto c'era il cane di Barbie, il Levriero Afgano, razza rimasta nell'immaginario collettivo come "il cane di Barbie".

 

2. L'Amor Cortese

Rocca Calascio
Durante le medie, sono rimasta affascinata, dal periodo del Medioevo, in particolare dai Cavalieri, dai Castelli, dall'Amor Cortese, specie dopo aver letto libri come "Un cavaliere alla corte di Rè Artù" o dopo aver visto il film "Ladyhawke". Mi ritrovavo, nel pomeriggio, con alcuni compagni di classe e con il nostro piccolo gruppo fingevamo di essere cavalieri che dovevano salvare una principessa, o conquistare un Castello... Correvamo e correvamo in mezzo ai campi fino a sera.

3. Sedute spiritiche

Tavola Ouija
Tavola Oija
Nell'estate tra la seconda e terza media, (1987 /1988) ci trovavamo a casa mia in quattro o cinque e passavamo interi pomeriggi a fare sedute spiritiche utilizzando una rudimentale, quanto mai semplificata tavola Ouija (quando ancora la tavola Ouija non era stata inventata). Seduti in cerchio, si posizionava il dito indice sopra ad un bicchiere che si muoveva rispondendo alle nostre domande fatte agli spiriti: il nostro si chiamava Fifì.

4. Gioco della verità

Giuro di dire tutta la verità, nient'altro che la verità
Il gioco della verità era uguale al più noto e gettonatissimo, soprattutto alle feste di compleanno, gioco della bottiglia. In questo caso, il malcapitato doveva rivelare tutta la verità e nient'altro che la verità alla domanda posta, senza alcuna omissione o reticenza, pena una penitenza, spesso peggio della verità svelata.

5. Negozio fisico

store
Un'estate abbiamo creato un piccolo negozietto (oggi si chiamerebbe "store") nel sottoscala della casa della Manu dove vendevamo principalmente i vecchi Topolini dei miei genitori, collezionati in anni ed anni di sacrifici, insieme ad altre "cianfrusaglie" recuperate chissà dove.
Purtroppo i miseri guadagni hanno chiuso l'attività imprenditoriale.

6. "Un delitto mancato" di Emazia Cinnuela

La morte improvvisa di Alfredo Bevilacqua.
Racconto scritto a due mani da Cinzia ed Emanuela.
Un delitto mancato
Nell'estate, tra la terza media e la prima superiore, Io e Manu abbiamo deciso di scrivere un libro, ma non un libro qualsiasi.. un libro giallo! Infatti, il nostro telefilm preferito (no serie, non c'erano ancora) era "La Signora in Giallo" e leggevamo i romanzi di Agatha Christie. I personaggi erano un po' inventati, ma sopratutto eravamo noi e le sorelle B. i personaggi chiave!
Il racconto è stato battuto a macchina e rilegato in un quaderno ad anelli. Lo conservo ancora e sarà presto editato in digitale per diffonderne la conoscenza :-)
(settembre 1988)

Fine anni 80 / Primi anni 90

7. Liceo

Wanna Party
Alle scuole superiori, gran parte del pomeriggio era dedicato ai compiti e allo studio, spesso in compagnia di Roby, Claudia, Betty, Lucia, Barbara... oltre ai compiti, il tempo era dedicato ai nostri cantanti preferiti: George Michael, U2 (Claudia) Michael Jackson, Madonna, Nick Kamen (sorella Roby), Eros Ramazzotti (Roby) e dei New Kids on the Block ne vogliamo parlare?

8. Como

Alè Como Forza Como
Sabato pomeriggio uguale Como. Punto. Senza se e senza ma.
Abbonamento della Nord Villaguardia - Olgiate Comasco usato impropriamente.

9. Oratorio

Party
Sabato sera lo si passava alle feste organizzate in Oratorio o Palazzetti dello Sport o scantinati, o solo per pochi, a casa mia! (Gruppo G.O.C.A. - gruppo organizzato commando armato)

Fine anni 90 / Anni 2000

10. Cellulare

telefono cllulare
Il mio primo telefonino risale al 1998 o poco prima, ma qualcuno lo possedeva già per scopi lavorativi, tipo il mio amico Luca che, essendo agente immobiliare, doveva sempre essere reperibile anche fuori ufficio. Diciamo che per comodità ero solita lasciare il suo numero ai nuovi conoscenti... non era molto contento di ciò.
PS: il numero me lo ricordo ancora a memoria.

11. Puntualità

bianconiglio della puntualità
Quando ti mettevi d'accordo, magari il giorno prima, poi non potevi assolutamente arrivare in ritardo nè sbagliare il punto d'incontro. Altrimenti finiva che, dovendoti trovare alle ore 8:00 nella prima piazza di Lecco, sotto il monumento, per te che arrivavi da Como, la prima piazza era sicuramente quella, ma poteva non essere la stessa per chi proveniva da Milano.
E niente, un pò di tempo se ne andava per ritrovarsi, poi tutti in auto con destinazione Livigno (in giornata).

12. Viaggi

chi viaggia in camper, vive 2 volte
Anche i viaggi erano tutti rigorosamente affrontati senza GoogleMaps, TomTom o qualsiasi altra diavoleria digitale. C'erano solo le cartine stradali, indicazioni dei passanti e tanta buona volontà, anche un valido senso dell'orientamento non guastava.
Nel 2009, pur essendoci già lo smartphone, la connessione per l'estero era proibitiva, dunque, cartina alla mano, siamo lo stesso riusciti a raggiungere DisneyParis. Qualche intercalare di troppo è sicuramente capitato, non lo nascondo, ma ora gli insulti sono rivolti tutti al navigatore il quale non capisce che quella scorciatoia in mezzo ai campi non è adatta ad un camper mansardato di 7metri.

13. Telefono fisso

cabina telefonica
Anche se i telefonini non esistevano, le telefonate - e solo quelle - si facevano col telefono di casa.
Se volevi parlare con qualcuno, dovevi passare prima dal filtro dei genitori:
— Buongiorno signora, sono Cinzia. C’è Giovanni?
— No, è fuori, mi dispiace.
— Può lasciare detto che ho chiamato? Mi fa richiamare?
Eh ok! Nel 99% dei casi, il Giovanni di turno ti richiamava. Peccato solo che una volta, nessuno mi riferisce che A. ha chiamato.
Risultato: storia finita ancora prima di iniziare!!!

CONCLUSIONE

In fondo, ci si arrangiava. Ci si incontrava, si viveva il momento senza la costante connessione digitale. E, a pensarci bene, si stava benissimo lo stesso.
- Questa è la conclusione di ChatGPT.
La mia: Si stava meglio quando si stava peggio o forse - semplicemente - avevi 30 anni in meno!!!
Questo testo è stato rielaborato con l'aiuto di ChatGPT, perché la tecnologia deve essere un supporto, non un sostituto.
© Cinzia
| 25 Febbraio 2025
Ma quando non c'erano i telefonini cosa facevamo?

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